Benvenuti alla seconda parte del nostro articolo sui nootropi più potenti. Come abbiamo discusso precedentemente, con tutti i nootropi disponibili sul mercato, scegliere quello giusto può essere una decisione difficile. Ma non preoccuparti, siamo qui per aiutarti a prendere la decisione informata e giusta per te. In questa seconda parte esploreremo altri otto nootropi estremamente potenti che sono sconosciuti ai più.
Nota sui composti
In questa seconda parte tratteremo di composti più sperimentali. In alcuni casi, si tratta di composti non sperimentati sugli esseri umani ma solo in piccoli studi animali, e gli unici aneddoti disponibili sono le esperienze sul web di chi ha provato questi nootropi in prima persona, che ovviamente non hanno valenza scientifica. Perciò vanno ricercati bene e assunti a proprio rischio e pericolo. Inoltre è estremamente importante utilizzare una bilancina di precisione che riesca a pesare nel range di 0.001g (quella che trovate tipicamente nei negozietti dei cinesi non va bene, per intenderci).
Per composti più sicuri e testati, ti rimandiamo alla prima parte dell’articolo.
Confuso su cosa siano i nootropi?
Abbiamo scritto una guida esaustiva su cosa sono gli integratori nootropi, come funzionano, e perché assumerli. Inizia il tuo viaggio nel mondo del potenziamento cognitivo e scopri come queste sostanze potrebbero beneficiare la tua salute cognitiva.
PRL-8-53
Il PRL-8-53 è un nootropo sviluppato negli anni ’70 da Nikolaus Hansl, allora ricercatore presso la Creighton University. Il composto fu brevettato e ci furono i primi studi preliminari positivi, ma come per tanti altri composti interessanti in questo campo, non fu mai sviluppato in un farmaco vero e proprio, probabilmente per la mancanza d’interesse da parte delle case farmaceutiche.
Questo composto è noto per la sua capacità di migliorare la memoria e la capacità di apprendimento. Il meccanismo d’azione del PRL-8-53 non è chiaro, ma quello che sappiamo è che aumenta la dopamina e inibisce la serotonina, ma probabilmente ha anche qualche tipo di meccanismo colinergico visti gli effetti sulla memoria.
Il dosaggio comune per il PRL-8-53 si aggira intorno ai 5-10 mg, il che lo rende una sostanza estremamente potente. Solo uno studio su esseri umani è stato realizzato: in questo studio le persone che avevano assunto il PRL-8-53 ricordavano ciò che avevano studiato fino al 200-205% in più dopo una settimana rispetto a quelli che avevano assunto il placebo.1 Questo effetto è risultato essere più pronunciato in coloro che avevano le peggiori performance di partenza, il che indica che il PRL-8-53 potrebbe essere particolarmente utile per coloro che hanno difficoltà a memorizzare le informazioni.
Il PRL-8-53 sembra anche avere effetti neutri o positivi sulla socializzazione, a differenza di alcuni altri nootropi che possono avere effetti negativi in questo campo (causando, ad esempio, irritabilità).
Gli effetti principali che ci si può quindi aspettare dal PRL-8-53 sono un miglioramento della memoria a breve e lungo termine e una maggiore attenzione. In generale, il PRL-8-53 è un composto molto rispettato nella comunità dei nootropi per la sua efficacia e la mancanza di effetti collaterali significativi riportati dagli utenti.
Tuttavia, è importante sottolineare che non ci sono stati studi sulla sicurezza a lungo termine del PRL-8-53 e la ricerca sul composto è stata interrotta negli anni ’70, probabilmente a causa di limitazioni di budget. Pertanto, anche se non sono mai stati riportati effetti collaterali gravi con la sostanza, non si può garantire la completa sicurezza del composto e i potenziali utenti dovrebbero essere consapevoli dei rischi associati all’utilizzo di sostanze non testate.
Inoltre, è importante prestare attenzione alle dosi e alle modalità di assunzione del PRL-8-53 e utilizzare una bilancina di precisione capace di misurare composti nel range di 1-10 mg.
IDRA-21
IDRA-21 è un nootropo sintetico che fa parte della classe dei modulatori del neurotrasmettitore AMPA del glutammato, noti anche come AMPAkine. Di questa classe di composti fanno parte anche l’aniracetam e il sunifiram. L’IDRA-21 è tuttavia dalle 10 alle 30 volte più potente dell’aniracetam e ha una durata d’azione più lunga di entrambi i composti: può arrivare a durare fino a 48 ore dall’assunzione.
L’IDRA-21 nasce dalla ricerca di derivati del diazossido, un farmaco utilizzato per il trattamento dell’ipoglicemia, ma noto per i suoi effetti pro-cognitivi. Il meccanismo d’azione di IDRA-21, come detto in precedenza, si basa sulla sua capacità di aumentare la sensibilità dei recettori AMPA nell’ippocampo, una regione del cervello importante per la memoria e l’apprendimento. Ciò porta ad un aumento della trasmissione del segnale tra le cellule cerebrali e ad una maggiore plasticità sinaptica, cioè la capacità del cervello di modificare le proprie connessioni in risposta all’esperienza.
L’IDRA-21 è un composto estremamente potente e andrebbe sperimentato solo da chi ha una lunga esperienza con i nootropi. Essendo le dosi estremamente piccole (5 mg) per nessun motivo va assunto senza averlo prima pesato con una bilancina di precisione. Inoltre, vista la durata d’azione estremamente lunga, non va assunto ogni giorno.
Alcuni degli effetti che ci si può aspettare dall’IDRA-21 includono un aumento dell’attenzione, della concentrazione e della memoria, e un miglioramento della flessibilità di pensiero.
Sebbene IDRA-21 sia generalmente considerato sicuro e ben tollerato, ci sono alcuni effetti collaterali e controindicazioni che è importante conoscere. Alcuni degli effetti collaterali riportati includono ansia, irritabilità, insonnia, mal di testa e vertigini.
IDRA-21 non dovrebbe essere assunto da persone con disturbi cardiaci, epilessia, gravi problemi di salute mentale o da donne in gravidanza o in allattamento.
In sintesi, IDRA-21 è un nootropo sintetico altamente potente e a lunga durata d’azione che ha dimostrato di migliorare la memoria e l’apprendimento attraverso la sua capacità di aumentare la sensibilità dei recettori AMPA. È necessario però essere consapevoli del giusto dosaggio e delle controindicazioni e dei potenziali effetti collaterali prima di assumerlo.
9-Me-BC
La 9-metil-β-carbolina (9-Me-BC) è un composto ciclico che si è dimostrata utile per migliorare la funzione cognitiva. In particolare, la 9-Me-BC sembra agire come inibitore dell’enzima monoammina ossidasi di tipo A e B (MAO-A e MAO-B), il quale degrada le monoammine, tra cui la dopamina, un neurotrasmettitore importante per l’attenzione, la motivazione e il benessere.
L’assunzione di integratori di 9-Me-BC sembra aumentare così i livelli di monoammine nel cervello, migliorando le funzioni cognitive come l’apprendimento, la memoria e l’attenzione. Inoltre, la 9-Me-BC sembra avere effetti neuroprotettivi grazie alla sua attività antiossidante, che protegge le cellule nervose dai danni dei radicali liberi.
Alcune ricerche hanno suggerito che la 9-Me-BC potrebbe anche aumentare la sintesi di neurotrofine, una famiglia di fattori di crescita neuronali importanti per la formazione di nuovi dendriti e sinapsi. Ciò potrebbe aiutare a mantenere la funzione cognitiva durante l’invecchiamento.
Gli effetti della 9-Me-BC sono principalmente un aumento dell’attenzione e della motivazione, un effetto antidepressivo, e, cosa non da poco, la rigenerazione dei recettori della dopamina. Questo può essere particolarmente utile per coloro che hanno danneggiato i propri recettori a causa di abuso di droghe, gioco d’azzardo, o altri fattori.
È importante notare che la 9-Me-BC può aumentare la sensibilità della pelle al sole, quindi è consigliabile utilizzare una crema solare adeguata durante l’assunzione di questo integratore, specialmente durante l’estate.
Il dosaggio raccomandato di 9-Me-BC varia tra 10 e 30 mg, ma ci sono persone che hanno assunto fino a 50 mg del composto. Ovviamente non consigliamo una dose così alta.
In breve, la 9-Me-BC sembra essere un composto utile per migliorare la funzione cognitiva e potrebbe essere particolarmente benefico per coloro che hanno danneggiato i propri recettori dopaminergici.
Dihexa
Dihexa è un peptide sintetico noto per la sua capacità di potenziare la funzione cognitiva e neuroprotettiva. È stato sviluppato da Joseph Harding e dal suo team presso la Washington State University, e gli sviluppi successivi sono stati realizzati nell’ambito di “M3 Biotechnology”, una società fondata per commercializzare il Dihexa.
Il meccanismo d’azione del Dihexa non è ancora completamente compreso, ma sembra che agisca attraverso una varietà di vie neurotropiche. Il Dihexa è stato inizialmente progettato per la sua capacità di legarsi con alta affinità al fattore di crescita epatocitario (HGF) e potenziarne l’attività sul suo recettore, c-Met. Questa interazione può contribuire alla neuroprotezione e alla promozione della crescita neurale.
Il Dihexa sembra anche aumentare i livelli di fattore neurotrofico cerebrale (BDNF), un neurotrasmettitore che promuove la sopravvivenza e la crescita neuronale. Inoltre, il Dihexa è stato associato alla riduzione dell’infiammazione cerebrale e all’aumento della neuroplasticità, che può contribuire alla miglioramento delle funzioni cognitive.
Le esperienze personali degli utenti sul web suggeriscano un miglioramento delle percezioni, del pensiero razionale, dell’umore e della socializzazione dopo l’assunzione di Dihexa, ma queste esperienze non sono state confermate da studi clinici controllati. Pertanto, non possono essere considerate come prova della sicurezza ed efficacia del Dihexa. Tuttavia, possono essere utili per avere un’idea generale degli effetti che alcune persone hanno riportato dopo aver assunto il composto.
Un potenziale problema del Dihexa è che il recettore c-Met è notoriamente oncogeno, cioè promuove la crescita delle cellule tumorali. Tuttavia, secondo un brevetto, “studi di sicurezza di breve durata con Dihexa non hanno evidenziato alcuna tossicità apparente. Di particolare rilievo è la mancanza di induzione neoplastica, dal momento che c-Met è riconosciuto come oncogene. Ciò non sorprende, poiché l’oncogenesi richiede mutazioni multiple che includono sia l’induzione dell’oncogene che l’attenuazione del soppressore tumorale”.2 Ovviamente è impossibile dire con certezza se il Dihexa sia effettivamente sicuro o meno, visto che tutti gli studi fin’ora sono stati effettuati solo su modelli animali.
In sintesi, il Dihexa è un peptide sintetico con potenziali effetti neuroprotettivi e cognitivi. Nonostante alcune esperienze personali degli utenti sul web suggeriscano un miglioramento delle funzioni cognitive e dell’umore, è importante sottolineare che queste esperienze non sono ancora state confermate da studi clinici controllati. Inoltre, il Dihexa presenta un potenziale rischio legato alla sua interazione con il recettore c-Met, ma gli studi preliminari non hanno rivelato tossicità apparente.
Galantamina
La galantamina è un nootropo derivato dalla pianta Galanthus caucasicus e originariamente sviluppato come farmaco per il trattamento della malattia di Alzheimer, ma ha dimostrato di migliorare anche la memoria, l’apprendimento e la concentrazione.
Il meccanismo d’azione della galantamina consiste nell’inibire l’enzima acetilcolinesterasi, che è responsabile della degradazione dell’acetilcolina. In questo modo, la galantamina aumenta i livelli di acetilcolina nel cervello, migliorando la funzione cognitiva.
Uno studio3 ha confrontato l’effetto di vari nootropi sui conigli giovani e adulti, dimostrando che la galantamina era l’unico composto che migliorava la memoria anche negli animali più giovani. È presumibile, quindi, che la galantamina sia un nootropo efficace nel migliorare la memoria anche nei giovani in salute.
La galantamina è talvolta assunta dalle persone allo scopo di ottenere sogni lucidi, ovvero sogni in cui il soggetto è consapevole di stare sognando e può controllare il contenuto del sogno. Tuttavia, non vi sono prove scientifiche a supporto di questo uso della galantamina e il suo impiego per questo scopo rimane controverso.
Il dosaggio consigliato di galantamina varia a seconda delle esigenze individuali e della gravità dei sintomi, ma in generale si raccomanda di assumere tra gli 8 e i 16 mg al giorno.
Come con qualsiasi integratore o farmaco, la galantamina può causare effetti collaterali come nausea, vomito, diarrea, mal di testa, vertigini e problemi di sonno. Inoltre, alcune controindicazioni devono essere prese in considerazione, come ad esempio l’uso concomitante di farmaci anticolinergici o l’assunzione in presenza di malattie epatiche o renali.
Cerebrolisina
La cerebrolisina, conosciuta anche come Cerebrolysin, è un nootropo composto da peptidi estratti dal cervello di maiali neonati. Sviluppata in Austria negli anni ’40 come terapia per disturbi neurologici, come l’Alzheimer e la demenza vascolare, la cerebrolisina è ora utilizzata anche come nootropo per la salute cerebrale da persone in salute.
Studi hanno dimostrato che la cerebrolisina può migliorare la memoria, la concentrazione e l’apprendimento a breve e lungo termine. Il meccanismo d’azione esatto della cerebrolisina non è completamente compreso, ma si ritiene che i suoi peptidi attivi agiscano sulla plasticità sinaptica del cervello, migliorando l’efficienza cerebrale.
Sul web si possono trovare molte esperienze personali riguardanti l’utilizzo della cerebrolisina per vari scopi. Ad esempio, ci sono coloro che hanno utilizzato questo nootropo per “rigenerare” il proprio cervello dopo anni di abuso di stupefacenti, mentre altri lo hanno usato come terapia per la demenza o i tremori essenziali. Inoltre, alcune persone hanno segnalato di aver utilizzato la cerebrolisina come supporto per le funzioni cerebrali a seguito degli effetti collaterali a lungo termine del COVID o dei vaccini per il COVID. Tuttavia, queste esperienze personali non possono essere considerate prove scientifiche definitive e possono variare a seconda della condizione individuale. Nonostante ciò, la ricerca sulla cerebrolisina sembra promettente e suggerisce che questo nootropo possa avere effetti benefici sulla salute cerebrale.
La cerebrolisina sembra essere particolarmente efficace per le persone più in là con l’età o chi magari soffre di particolari condizioni mentali e/o cerebrali. Questo perché il suo meccanismo d’azione mira a proteggere e riparare le sinapsi, il che potrebbe essere particolarmente benefico per coloro che hanno subito danni cerebrali o che sperimentano una diminuzione delle funzioni cognitive a causa dell’età avanzata. Tuttavia, anche i più giovani potrebbero trarre benefici dall’utilizzo della cerebrolisina, ad esempio per migliorare la memoria o la concentrazione.
Il dosaggio medio di cerebrolisina è di 5 ml al giorno, somministrati per via intramuscolare, per un periodo di tempo variabile a seconda della condizione (generalmente tre volte a settimana per 3-4 settimane).
Sebbene la cerebrolisina sia generalmente considerata sicura, può causare effetti collaterali come mal di testa, nausea, vomito e irritazione cutanea. È importante notare che la cerebrolisina non dovrebbe essere utilizzata da persone con allergie alle proteine del maiale o da donne in gravidanza o in allattamento.
Semax
Semax è un neuropeptide sintetizzato dall’Istituto di Genetica Molecolare dell’Accademia Russa delle Scienze di Mosca e dall’Università “Lomonosov” di Mosca. La ricerca è iniziata nel 1982 e ha coinvolto oltre 30 scienziati in diverse aree della neuroscienza.
Semax è stato sviluppato a partire da un breve frammento dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH), Pro8-Gly9-Pro10 ACTH(4-10), e attraverso la dissociazione della combinazione di aminoacidi, la sostituzione e i legami speciali, è stato creato un peptide con proprietà neuroregolatorie uniche, e privo degli effetti ormonali dell’ACTH.
Gli effetti principali di Semax includono un aumento della memoria a breve e lungo termine, un miglioramento dell’apprendimento e della capacità di concentrazione, nonché un aumento dell’energia e della resistenza mentale. È stato anche dimostrato che ha proprietà neuroprotettive e può aiutare a ridurre i sintomi della depressione e dell’ansia.
Il meccanismo d’azione di Semax non è completamente compreso, ma esistono prove che il peptide possa agire attraverso i recettori della melanocortina. In particolare, è stato riportato che Semax agisce come antagonista o agonista parziale dei recettori MC4 e MC5, che sono coinvolti nella regolazione dell’umore, dell’appetito e del metabolismo.
Semax aumenta anche rapidamente i livelli e l’espressione del fattore neurotrofico di derivazione cerebrale (BDNF) e del suo recettore di segnalazione TrkB nell’ippocampo e attiva i sistemi cerebrali serotoninergici e dopaminergici, producendo effetti antidepressivi e ansiolitici e attenuando gli effetti comportamentali dell’esposizione allo stress cronico.
Il dosaggio consigliato di Semax è di solito di 300-600 mcg al giorno, somministrato per via intranasale. Tuttavia, il dosaggio può variare a seconda della gravità dei sintomi e della risposta individuale.
Gli effetti collaterali di Semax sono generalmente lievi e transitori, e possono includere reazioni allergiche, irritazione nasale e aumento della frequenza cardiaca. Tuttavia, sono stati segnalati anche casi di mal di testa, nausea e vertigini.
In conclusione, Semax è un neuropeptide sintetico che ha dimostrato di avere proprietà neuroprotettive e di migliorare la memoria, l’apprendimento e la concentrazione. Va inoltre menzionato che negli ultimi anni sono state sintetizzate due versioni più potenti di questo composto: N-Acetil Semax (NA-Semax) e N-Acetil Semax Amidato (NA-Semax Amidato). Tuttavia non esistono studi su queste due nuove versioni, quindi vanno assunte a proprio rischio e pericolo.
Selank
Selank è un nootropo sintetico utilizzato per migliorare le funzioni cognitive, ridurre l’ansia e migliorare l’umore. È stato sviluppato in Russia negli anni ’80 dallo stesso team che ha creato il nootropo Semax.
Il principio attivo di Selank è un peptide sintetico progettato per imitare gli effetti della proteina tuftsin, coinvolta nel sistema immunitario e nella regolazione dell’umore.
Il Selank agisce sul sistema nervoso centrale, influenzando l’espressione delle citochine delle cellule T helper e la concentrazione dei neurotrasmettitori monoamminici, tra cui la serotonina. Inoltre, è stato dimostrato che il Selank aumenta l’espressione del fattore neurotrofico di derivazione cerebrale (BDNF) nell’ippocampo dei ratti, il che potrebbe spiegare i suoi effetti benefici sulle funzioni cognitive.
Oltre ad aumentare la concentrazione e la chiarezza mentale, il Selank è stato anche associato a una diminuzione dell’ansia e dell’umore depresso. Inoltre, è stato riscontrato che produce effetti simil-antidepressivi in modelli animali di depressione e anedonia.
Il Selank viene solitamente venduto come spray nasale e assunto per via intranasale. Non ci sono linee guida ufficiali per il dosaggio, o meglio dipendono dalla condizione che si vuole trattare, ma si consiglia di iniziare con una dose minima di 250-500 mcg e di aumentare gradualmente fino a un massimo di 3-5 mg al giorno.
In generale, il Selank è considerato sicuro e ben tollerato, con pochi effetti collaterali segnalati. Tuttavia, alcune persone possono sperimentare irritazione nasale, bruciore o secchezza. Non ci sono molte controindicazioni note per l’uso di Selank, ma si consiglia di consultare un medico prima di utilizzare qualsiasi nootropo o integratore.
In conclusione, il Selank è un nootropo sintetico con effetti benefici sulla funzione cognitiva, l’umore e l’ansia. Il suo meccanismo d’azione è complesso e coinvolge l’espressione delle citochine delle cellule T helper, la concentrazione dei neurotrasmettitori monoamminici e l’aumento dell’espressione del BDNF nell’ippocampo. Pur essendo generalmente considerato sicuro e ben tollerato, è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare a utilizzare Selank o qualsiasi altro nootropo.
Fonti
- PRL-8-53: enhanced learning and subsequent retention in humans as a result of low oral doses of new psychotropic agent (1978)
- US20150337024A1 – Novel lead compound for otoprotection: targeting hgf signaling with dihexa (2015)
- Preclinical Investigation of the Functional Effects of Memantine and Memantine Combined with Galantamine or Donepezil (2006)
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