Nootropi: Cosa Sono? Guida Per Principianti 📚🔍

Scopri cosa sono i nootropi, le “droghe intelligenti” degli imprenditori di successo.
Guida Nootropi Principianti Italiano

Il regno dei nootropi, spesso (ed erroneamente) chiamati smart drugs o “droghe intelligenti”, nel periodo attorno alla loro concezione era riservato ai pochi appassionati con una buona conoscenza dell’inglese. Ma i ritmi sempre più sfrenati della vita moderna, uniti all’aumento delle community online e il successo di alcune produzioni cinematografiche dedicate a questo tema —come il film Limitless (2011)—, hanno sdoganato il concetto di sostanza nootropica ed hanno reso questi composti disponibili a tutti.

L’interesse sui nootropi dal 2004 al 2022, in relazione al numero di ricerche su Google.

Cosa sono i nootropi?

Cominciamo definendo il concetto di potenziamento cognitivo (o miglioramento cognitivo), come l’atto di assumere specifici integratori alimentari o composti farmaceutici, meglio noti come nootropi (o aventi effetti nootropici), al fine d’incrementare le proprie facoltà cognitive e mnemoniche.

A prima vista potrebbe sembrare fantascienza, ma in realtà il concetto non è per niente nuovo: Corneliu E. Giurgea, il chimico rumeno che per primo sintetizzò il piracetam, sviluppò il concetto di “sostanza nootropica” già nel 1972.1

La parola “nootropo” deriva dalle parole greche νους (nous) e τρoπoς (tropos), dal significato, rispettivamente, di “mente” e “cambiare”. I nootropi sono quindi sostanze naturali o di sintesi che alterano positivamente le capacità cognitive; migliorando, ad esempio, l’apprendimento, la memoria, la motivazione e la creatività.


La ricerca sui nootropi è finalizzata alla scoperta di nuove sostanze in grado di migliorare le capacità cognitive del cervello, e quindi di compensare eventuali deficit neuro-psicologici, come, ad esempio, quelli legati all’invecchiamento.2

Corneliu E. Giurgea

Spesso sui media si parla erroneamente di “droghe intelligenti”, ma gli appassionati del potenziamento cognitivo distinguono generalmente tra nootropi e smart drugs: i primi hanno una bassissima incidenza di effetti collaterali, non sono tossici per l’organismo e non causano effetti tipicamente “stupefacenti”; né il rischio di assuefazione o dipendenza psicofisica.

Con il termine smart drugs si fa riferimento invece alle sostanze stimolanti come quelle impiegate nel trattamento dei deficit d’attenzione (ADHD), come il Ritalin e l’Adderall. Sono farmaci sotto prescrizione con molti effetti collaterali, oltre a un intrinseco rischio di assuefazione e dipendenza; vanno perciò utilizzati esclusivamente sotto supervisione medica.

I nootropi sono una specifica branca delle sostanze psicoattive. Secondo Giurgea, una integratore o un farmaco può essere considerato un nootropo se rientra nei seguenti criteri:

  1. Migliora l’apprendimento e la memoria.
  2. Fortifica la resistenza mentale alle condizioni che favorirebbero la perdita degli stati mentali acquisiti.
  3. Protegge il cervello da danni fisici e/o chimici (come possono esserlo quelli provocati da una contusione, da una neurotossina, dall’inquinamento, o determinati farmaci).
  4. Aumenta l’efficacia dei meccanismi di controllo del cervello della zona corticale/subcorticale (migliorando, per esempio, i tempi di reazione).
  5. Tipicamente manca di seri effetti collaterali o stupefacenti, e possiede una bassissima tossicità.

Oggi tuttavia i criteri di classificazione sono meno stringenti: sono considerati nootropi tutte le sostanze che potenziano le capacità cognitive ed hanno una bassa incidenza di effetti collaterali.

Se ci basiamo su questa definizione più generica, è probabile che già assumi regolarmente un nootropo: la caffeina, la “droga” più popolare al mondo, è considerata una sostanza ad effetto nootropico, in quanto migliora l’attenzione e l’apprendimento, oltre ad avere un effetto stimolante.3

Molti dei nootropi classici, come i racetam (i derivati del piracetam) e gli integratori di colina, sono utilizzati o sono stati utilizzati come trattamento primario o secondario della demenza, dei deficit di memoria e dell’attenzione, e del morbo d’Alzheimer; mentre altri, più oscuri, sono composti ancora in fase di ricerca non ancora utilizzati nella pratica clinica.

Alcune sostanze che non migliorano esplicitamente la memoria sono comunque spesso annoverate tra quelle nootropiche. Fra queste troviamo sostanze che migliorano l’umore, quelle che riducono l’ansia (in gergo un ansiolitico), o che procurano una sensazione di benessere psicofisico senza effetti collaterali pesanti: l’Ashwagandha ad esempio, una pianta a effetto rilassante e antistress.

Anche se queste sostanze non migliorano strettamente la memoria, la loro capacità di migliorare l’umore tende indirettamente a una migliorata facoltà d’attenzione e di benessere.

Legge di Yerkes-Dodson

È ormai risaputo che la memoria e i processi cognitivi sono strettamente collegati alle emozioni e alla condizione psicologica di un individuo in un dato momento. Allo stesso modo, non sempre una maggiore stimolazione si traduce in una migliore performance cognitiva.

Secondo la legge di Yerkes-Dodson esiste infatti un livello ottimale di stimolazione, diverso da persona a persona, che non deve essere né troppo elevato da causare ansia e agitazione, ma nemmeno così basso da provocare distrazioni e disattenzioni.

Questo vuol dire che, ad esempio, una persona tendenzialmente ansiosa potrebbe avere delle performance cognitive migliori assumendo un leggero calmante piuttosto che uno stimolante, e viceversa.

Per questo motivo gli appassionati di nootropi hanno un variegato arsenale di integratori a loro disposizione da utilizzare in base ai diversi setsetting (lo stato mentale ed il contesto sociale in cui ci troviamo).

La curva di Yerkes-Dodson: all’aumentare dell’eccitazione aumentano le prestazioni cognitive, ma solo fino a un certo punto.

Chi ne fa uso e perché?

Il Modafinil è un farmaco per la narcolessia, ma è stato riscoperto recentemente come alternativa meno nociva alle amfetamine.

Dopo la scoperta del piracetam, altre sostanze sono state ricercate e sviluppate per il trattamento del declino cognitivo. Molti farmaci derivati da questo composto (i racetam) sono stati sviluppati nella speranza che potessero essere ancora più efficaci di quest’ultimo.

Esempi sono il Fenilpiracetam che gode di proprietà stimolanti sia della mente che del fisico.4 Al contrario, l’Aniracetam ha un effetto più ansiolitico5 mentre il Coluracetam ha effetti antidepressivi.6

Fino a vent’anni fa le sostanze cognitivo-stimolanti erano usate esclusivamente in ambiti clinici, come il trattamento dei disturbi cognitivi, ma gli ultimi anni hanno visto una crescita esponenziale nell’uso di nootropi fra i giovani adulti che vogliono migliorare il loro rendimento scolastico o lavorativo.

Per esempio, il Modafinil, una sostanza generalmente impiegata per il trattamento della narcolessia, ha visto un significativo aumento d’uso fra gli studenti universitari. Viene utilizzato per via del suo effetto stimolante che aiuta a concentrarsi su un singolo compito per periodi di tempo prolungati senza i pesanti effetti collaterali e il rischio di dipendenza e assuefazione delle amfetamine.7

Dove iniziare?

I nootropi più popolari e sicuri sono sicuramente il Noopept, il Piracetam e il Modafinil, delle sostanze utilizzate da anni nella pratica clinica e tra gli appassionati di nootropi.

Se sei pronto a fare il primo passo e sperimentare i composti nootropici, non farti intimidire dallo studio richiesto. Com’è ovvio che sia non esiste nessuna “bacchetta magica” che aumenterà la tua intelligenza all’istante, senza alcuno sforzo: il cervello va comunque allenato e stimolato.

Studiare i nootropi in particolare ti aiuterà non solo a migliorare la produttività e le prestazioni cognitive, ma anche a capire meglio il funzionamento del cervello, e prevenire così il suo invecchiamento.

Un minimo di teoria!

Il primo passo che consiglio sempre a chiunque voglia assumere nootropi è certamente quello di studiare in linea generale il funzionamento del cervello e dei neurotrasmettitori principali (serotonina, dopamina, noradrenalina, ecc).

Nello specifico è fondamentale conoscere almeno il ruolo dell’acetilcolina, il neurotrasmettitore essenziale per il funzionamento della memoria e di tutte le nostre facoltà cognitive: ne abbiamo parlato in modo dettagliato nel nostro articolo sugli integratori di colina.

Una delle cose importanti da sapere prima di iniziare ad assumere un particolare composto è la sua posologia; nello specifico bisogna studiare il dosaggio, i metodi di somministrazione ed il loro timing. Si dice spesso che i nootropi sono “sicuri come il sale”, ma va detto che anche un’ingestione eccessiva di sodio non è proprio salutare!

Comincia sempre assumendo la dose minima effettiva e fai un allergy test: assumi, cioè, ~1 mg (o meno, se è un composto molto attivo) di ogni nuova sostanza introdotta. Per le sostanze che hanno una dose attiva molto elevata, per esempio il Piracetam, puoi testare un dosaggio più alto, per esempio 250 mg.

Inoltre, non dimenticare di effettuare cicli (es. assumere una data sostanza per un mese e poi interrompere l’assunzione per un altro mese) in modo da avere ben chiara la tua baseline — lo stato mentale e fisico di riferimento, in assenza di variabili esterne —, ed anche per ridurre la tolleranza agli effetti positivi di un particolare composto.

Capsule o polvere?

Bilancina Gemini-20

All’inizio è preferibile acquistare nootropi in capsule, tuttavia una volta acquisita un po’ di dimestichezza è meglio passare a quelli in polvere in quanto sono più economici e c’è più flessibilità di dosaggio. Per fare ciò prima ti servirà una bilancina che misuri i milligrammi.

Non comprare una qualsiasi bilancina da gioielliere perché non sono fatte per misurare dosi sotto i 100 mg (molte non misurano neanche dosi inferiori a un grammo): ti servirà una bilancina da 0.001g come questa.

Gli integratori in polvere vanno sempre pesati

Gli scoop e i “microscoop” (quei piccoli dosatori di plastica che forniscono a volte con gli integratori in polvere) servono solo per spostare la polvere dalla busta alla bilancia, e possono sbagliare di decine o centinaia di milligrammi, col risultato di assumere una dose maggiore di quella desiderata.

Dove li acquisto?

La stragrande maggioranza dei nootropi sono considerati integratori alimentari in Italia, tuttavia alcuni potrebbero richiedere una ricetta medica.

Per maggiori informazioni su dove acquistare i nootropi ti rimando a quest’articolo in cui, oltre a trovare una lista di store online affidabili, avrai anche una tabella aggiornata dello stato legale dei vari nootropi.

I nootropi più comuni

Quando ci si approccia al mondo del potenziamento cognitivo, l’impressionante numero di sostanze che ne fanno parte può far paura. Ecco quindi una utile lista di alcuni fra i nootropi più popolari e utilizzati.

Energia e motivazione

Concentrazione e creatività

Nota: poiché i racetam agiscono come modulatori dell’acetilcolina (un neurotrasmettitore essenziale per la memoria), dovrebbero essere supportati nell’assunzione da una fonte di colina.

Memoria e apprendimento

Rilassamento e benessere

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Combinare i nootropi?

Per massimizzare le prestazioni il vero appassionato di nootropi assume una combinazione bilanciata di composti diverso tipo, queste combinazioni sono dette dette stack.

Una tazza di caffè e un blister di Modafinil

Un classico esempio è la combinazione di Caffeina e L-Teanina. Vari studi hanno infatti hanno dimostrato che queste due sostanze agiscono sinergicamente nell’organismo; in particolare la teanina,—un amminoacido naturale che si trova in alcune varietà pregiate di tè verde, come il matcha—è in grado di ridurre il nervosismo e i sintomi fisici della caffeina, oltre ad avere un effetto nootropo di suo.8

Ovviamente prima di assumere una qualsiasi combinazione di nootropi è estremamente importante ricercare le eventuali interazioni, sia tra le due sostanze, che tra le sostanze e gli eventuali farmaci o integratori che già si assumono (nel dubbio sempre chiedere al proprio medico curante).

Che effetti aspettarsi?

I nootropi agiscono in genere aumentando i fattori di crescita del cervello, e necessitano quindi di tempo prima che si manifestano appieno i loro effetti.

In genere gli effetti psicoattivi dei nootropi sono più lievi dei farmaci tradizionali (come l’Adderall o il Ritalin), ma sono in ultima analisi molto più benefici. Per definizione, l’uso quotidiano delle sostanze nootrope dovrebbe essere di gran lunga più sostenibile di quello degli psicofarmaci.

Di norma gli appassionati del potenziamento cognitivo dividono i nootropi in due categorie, in base ai tempi e il contesto d’uso di quella particolare sostanza.

I nootropi possono certamente essere di grande beneficio per studenti e lavoratori, ma anche per proteggere i più anziani dal degrado cognitivo. Ricordiamo però che un farmaco non è un sostituto dell’esercizio fisico, di una dieta sana e della meditazione.

I nootropi sono sicuri?

I nootropi sono pensati per essere sicuri per un uso indefinitamente lungo, seppure non tutti i nootropi aderiscono a questo criterio.

Per esempio il Phenibut, un ansiolitico originariamente sviluppato ad uso degli astronauti sovietici, è spesso al centro di discussioni che ne esaltano le capacità nootropiche in relazione al controllo dell’ansia e al miglioramento dell’autostima nelle situazioni sociali, senza l’intontimento dei calmanti classici.

Detto questo, un uso sconsiderato del phenibut come fosse uno stupefacente (per esempio un uso giornaliero o a dosi elevate) potrebbe causare dipendenza e assuefazione. Per questo motivo il phenibut andrebbe utilizzato solo al momento del bisogno, per esempio per ridurre l’ansia precedente un esame o un colloquio di lavoro.

In aggiunta c’è da dire che i nootropi non dovrebbero essere usati nel trattamento di severi disturbi mentali (come la schizofrenia, il disturbo bipolare o la depressione grave) senza prima informare uno specialista.

Inoltre, se fate uso di un qualsiasi farmaco psicotropo come antidepressivi, antipsicotici e ansiolitici, è fondamentale ricercare le interazioni tra i farmaci ed eventualmente consultare il proprio medico curante prima di assumere integratori o farmaci nootropi.

Hai dei dubbi o delle domande? Vieni a trovarci sul nostro gruppo.

Fonti

  1. Potential Antiepileptic Drugs Acting on Glutaminergic Receptors
  2. The nootropic concept and its prospective implications (1982)
  3. Towards responsible use of cognitive-enhancing drugs by the healthy (2008)
  4. Comparative evaluation of the neuroprotective activity of phenotropil and piracetam in laboratory animals with experimental cerebral ischemia (2007)
  5. Anxiolytic effects of aniracetam in three different mouse models of anxiety and the underlying mechanism. (2001)
  6. Ketamine: translating mechanistic discoveries into the next generation of glutamate modulators for mood disorders (2017)
  7. Nootropic Brain Drugs Rise in Popularity for Today’s Cutthroat Corporate Climbers – Observer.com
  8. The effects of L-theanine, caffeine and their combination on cognition and mood. (2008)
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