Il Piracetam è il capostipite della famiglia dei nootropi: sviluppato inizialmente come trattamento per disturbi cognitivi di origine vascolare, è oggi utilizzato per lo più da studenti e lavoratori al fine di migliorare le loro capacità cognitive.
Confuso su cosa siano i nootropi?
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Cos’è il Piracetam?
Il Piracetam, il primo composto della famiglia dei racetam a essere scoperto, fu commercializzato a partire degli anni Settanta come farmaco per la cura di disturbi cognitivi di origini vascolari e di malattie neurologiche come la demenza e l’Alzheimer.
Questo composto fu sintetizzato per la prima volta nel 1964 dal team di ricerca del dr. Corneliu E. Giurgea, che coniò il termine nootropo per descrivere l’effetto del piracetam e dei composti simili.
Il farmaco è venduto con il nome commerciale Nootropil, ed è particolarmente popolare nei paesi dell’ex Unione Sovietica, dove viene utilizzato in tutta una serie di patologie, dall’alcolismo al declino cognitivo.
Il piracetam è stato riscoperto negli ultimi anni dagli appassionati di nootropi, ed in particolare gli studenti universitari, che lo utilizzano per facilitare le loro sessioni di studio.
Proprietà e benefici
I benefici associati all’utilizzo del piracetam sono il miglioramento della memoria e delle capacità di concentrazione nonché un incremento della fluidità verbale e dell’elaborazione concettuale.
Il piracetam possiede effetti antidepressivi e ansiolitici1 ed è talvolta utilizzato in combinazione con antidepressivi e farmaci per il trattamento dell’ADHD al fine di potenziarne l’efficacia terapeutica.
Il piracetam è impiegato nella pratica clinica come trattamento dei disturbi cognitivi di origine cerebrovascolare e traumatica, per la cura dell’epilessia mioclonica e della discinesia tardiva, e nelle fasi successive al bypass coronarico.1
Meccanismo d’azione
Il meccanismo d’azione del piracetam non è perfettamente chiaro, tuttavia sappiamo che è in grado di migliorare le capacità cognitive senza effetti stimolanti o sedativi.2
Vari studi hanno mostrato che il Piracetam aumenta il consumo di ossigeno e glucosio da parte del cervello, ciò potrebbe essere uno dei meccanismi del suo effetto pro-cognitivo.
Uno studio su pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer ha mostrato che il piracetam aumentava il consumo di glucosio da parte del cervello dell’8-10%.3, ed è oltretutto in grado di migliorare il funzionamento dei mitocondri, le “centrali energetiche” delle cellule umane4, riducendo il rischio di disfunzioni mitocondriali associate a malattie neurologiche come l’Alzheimer.56
In aggiunta il piracetam attiva i recettori AMPA, un neurotrasmettitore fondamentale nell’induzione di fenomeni di plasticità sinaptica (facilitando così l’apprendimento e le funzioni di memoria).7
Studi clinici
Essendo un farmaco sviluppato per il trattamento dei disturbi neurologici, la maggior parte degli studi clinici sul piracetam riguardano il suo uso nei pazienti con disfunzioni cognitive.
Una meta-analisi di 19 studi a doppio-cieco su 1.488 pazienti anziani con deterioramento cognitivo o demenza ha mostrato che il 60% dei pazienti trattati con Piracetam aveva dei miglioramenti rispetto al 30% dei pazienti trattati con placebo.8
Lo studio menzionato fa chiaramente riferimento a persone in età avanzata con problemi cognitivi. Cosa ci dicono le ricerche attuali riguardo l’uso del piracetam sulle persone in salute?
Un piccolo studio a doppio-cieco ha scoperto che i soggetti che assumevano il piracetam per almeno due settimane avevano dei miglioramenti in alcuni test di memoria a breve termine rispetto al placebo.9
In un altro studio il piracetam ha migliorato la memoria più del placebo in 8 persone sopra l’età di 49 anni ma per il resto perfettamente sane.10
Dosaggio del Piracetam
Il Piracetam è venduto in capsule da 800 e 1200 mg e in bustine e fiale da 3 grammi, qui trovi una lista completa delle formulazioni in commercio.
L’assunzione avviene generalmente per via orale, ma è possibile anche la somministrazione intramuscolare (IM), che andrebbe tuttavia eseguita da uno specialista. Le fiale possono anche essere assunte oralmente.
Generalmente la dose media giornaliera è tra i 4 e i 6 gr al giorno, quindi 4-6 compresse da 1200 mg al giorno divise equamente (es. due compresse a pranzo e due a cena). Per questioni economiche consiglio di acquistare le bustine da 3 gr e assumerne due al giorno, iniziando da mezza bustina e aumentando gradualmente la dose nel giro di una settimana.
L’effetto del piracetam è dose-dipendente: maggiore la dose, maggiore il beneficio; sulla rete è possibile trovare esperienze di individui che assumono 10 o più grammi al giorno di piracetam.11.
A queste dosi è fondamentale assumere una fonte di colina con il piracetam.
Effetti collaterali
Il piracetam è totalmente sicuro e non tossico, gli effetti collaterali sono rari e di durata limitata e possono includere mal di testa, irritabilità, sonnolenza, aumento della libido, insonnia, nervosismo e aumento ponderale.
Il mal di testa è generalmente un segno di una carenza di acetilcolina (il nutriente fondamentale per le funzioni cognitive, il piracetam tende indirettamente a “consumarne” grandi quantità), in questo caso è consigliabile associare il piracetam a una fonte di colina.
Conclusioni
Il Piracetam è un nootropo scoperto negli anni ’70 per curare disturbi cognitivi e malattie neurologiche come demenza e Alzheimer. Oggi viene usato da studenti e lavoratori per migliorare memoria, concentrazione, elaborazione concettuale e fluidità verbale. Non ha effetti stimolanti o sedativi.
Studi clinici dimostrano la sua efficacia nel trattamento di disturbi cerebrovascolari e traumatici, epilessia mioclonica e discinesia tardiva, e dopo bypass coronarico.
Fonti
- Piracetam and piracetam-like drugs: from basic science to novel clinical applications to CNS disorders. (2010)
- Piracetam: physiological disposition and mechanism of action (1986)
- Effect of piracetam on cerebral glucose metabolism in Alzheimer’s disease as measured by positron emission tomography (1988)
- Improved mitochondrial function in brain aging and Alzheimer disease – the new mechanism of action of the old metabolic enhancer piracetam (2010)
- Piracetam improves mitochondrial dysfunction following oxidative stress. (2006)
- Mitochondrial dysfunction: common final pathway in brain aging and Alzheimer’s disease–therapeutic aspects. (2010)
- Piracetam defines a new binding site for allosteric modulators of alpha-amino-3-hydroxy-5-methyl-4-isoxazole-propionic acid (AMPA) receptors. (2010)
- Clinical efficacy of piracetam in cognitive impairment: a meta-analysis (2002)
- Increase in the power of human memory in normal man through the use of drugs. (1976)
- Piracetam-induced improvement of mental performance. A controlled study on normally aging individuals. (1976)
- PIRACETAM DOSAGE – Why you should be taking 4.8 grams / dose – Longecity
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